venerdì 2 gennaio 2009

Un anno di ... nursing cardiologico

Disturbi del sonno nello scompenso cardiaco
Uno studio condotto da Hsing-Mei Chen MSN, RN ed Angela P. Clark PhD, RN, CNS, FAAN, FAHA ha evidenziato che dal 10 al 70% dei pazienti con scompenso cardiaco soffre di disturbi del sonno che influenzano negativamente la qualità della vita. Non è stata, però, dimostrata una chiara possibilità che tali disturbi possano influenzare l’evoluzione dello scompenso. Sono necessari ulteriori studi per definire eventuali cause e correlazioni con lo scompenso cardiaco
Journal of Cardiovascular Nursing May/June 2007 Volume 22 Number 3 Pages 177 – 185
Self-monitoring dello scompenso
Cathy A. Eastwood BN, MN e coll. propongo la possibilità di utilizzare un diario, opportunamente proposto dagli infermieri, per il controllo del peso corporeo e dei sintomi nei pazienti seguiti nell’ambulatorio dello scompenso. Esso si è dimostrato molto utile nel trattamento domiciliare di tale tipo di pazienti.
Journal of Cardiovascular Nursing September/October 2007 Volume 22 Number 5 Pages 382 - 389
2.8
L’IMPALA AL VIA
Koelewijn-van Loon MS e collaboratori propongono il protocollo dello studio IMPALA (Improving patient adherence to lifestyle advice). Si tratta di un trial randomizzato e controllato che valuta l’implementazione, in prevenzione primaria, di un protocollo condotto da nurse per la gestione del rischio cardiovascolare.
BMC Health Serv Res. 2008 Jan 14;8(1):9 [Epub ahead of print]
LA MIGLIORE PRATICA SI OTTIENE ATTRAVERSO LA COLLABORAZIONE
Grimes, Corinne PhD, RN, CNS e coll. nel loro articolo illustrano le migliori tecniche per ottenere un team efficiente. Uno dei compiti della nurse clinica specialista, ad esempio, è quello di promuovere tra i pazienti i concetti di prevenzione dell’arresto cardiopolmonare. Questo può essere ottenuto ottimamente attraverso un intervento di gruppo. Sviluppare la filosofia dell’assistenza collaborativi anche attraverso un supporto amministrativo è auspicabile. Gli autori hanno realizzato un manuale tipo “How to” che propone le strategie più utili in questo settore.
Clinical nurse specialist CNS Selections from 2007 - Volume 21, Number
3.8
SUMMARY OF THE AMERICAN HEART ASSOCIATION SCIENTIFIC STATEMENT: PROMOTING PHYSICAL ACTIVITY IN CHILDREN AND YOUTH: A LEADERSHIP ROLE FOR SCHOOLS
Da alcuni anni abbiamo assistito, per vari motive, ad un graduale decremento dell’attività fisica nelle scuole. Occorre modificare questa tendenza ed incrementare consapevolmente sia l’esercizio fisico che la consapevolezza, per il futuro, dell’utilità di tale impegno anche al di fuori dell’ambito scolastico. L’American Heart Association ha realizzato questa linea guida in collaborazione con l’Association's Council on Nutrition, Physical Activity, and Metabolism ed il Council on Cardiovascular Disease in the Young and the Council on Cardiovascular Nursing.
Journal of Cardiovascular Nursing. 23(1):44-49, January/February 2008
DEVICE E TRAPIANTO CARDIACO
L’articolo di Bastardi, Heather J. RN, cPNP e coll. propone una rassegna di device da utilizzare come ponte al trapianto cardiaco nei ragazzi.
Journal of Cardiovascular Nursing. 23(1):25-29, January/February 2008
4.8
MEDICI E NURSE INSIEME POSSONO MIGLIORARE LA SICUREZZA DEI PAZIENTI
In questo articolo viene valorizzata l’importanza del lavoro di gruppo. TeamSTEPPS, è un servizio utile che evidenzia una serie di tecniche di comunicazione efficace e di altre competenze per il teamwork. Esso è particolarmente studiato per situazioni con stress elevato in ambienti come DEA, UTIC, sale operatorie ed in tutte quelle situazioni in cui è necessario prendere decisioni rapide ed efficaci in ambienti complessi come quelli cardiologici.
Medscape J Med. 2008;10(2):33
TRATTAMENTO PSICOLOGICO DEI CARDIOPATICI
Il trattamento psicologico riduce la mortalità maschile e la ricorrenza degli eventi nei pazienti cardiopatici. È il risultato di una meta-analisi di ben 43 trial randomizzati condotta da W Lienden e coll.. Il timing relativo alll’inizio della terapia può essere una variabile che incide sull’outcome mortalità.
European Heart Journal (2007)28,2972-2984
5.8
VANTAGGIOSA LA RIABILITAZIONE PSICOLOGICA
I programmi di riabilitazione cardiologica che si indirizzano anche ad esiti psicologici e psicosociali debbono essere un valido complemento di quelli farmacologici nei pazienti con coronaropatia. James Vizza PsyD e coll. nel loro studio evidenziano come un intervento globale sullo stile di vita possa ridurre sia molteplici fattori di rischio psicologici che indurre miglioramenti rilevanti sulla depressione, lo stress e la salute mentale.
Journal of Cardiopulmonary Rehabilitation & Prevention November/December 2007 Volume 27 Number 6 Pages 376 – 383
ESERCIZIO FISICO E CARDIOPATIA
Il decadimento mentale è uno dei problemi cui vanno incontro I pazienti cardiopatici cronici. Sebastien Carles e coll. segnalano come sia un programma di esercizi fisici di breve durata che uno di allenamento mostri effetti positivi sulle funzioni cognitive di tali pazienti.
Journal of Cardiopulmonary Rehabilitation & Prevention November/December 2007 Volume 27 Number 6 Pages 395 - 399
9.8
GENITORI E RIANIMAZIONE
M. Cologna e coll. spiegano il ruolo della presenza dei genitori durante la rianimazione cardiopolmonare in ambito ospedaliero
Assistenza infermieristica e ricerca - Volume 26 Numero 4 Ottobre-Dicembre 2007
SCUOLE ED ATTIVITÀ FISICA
Le scuole hanno sempre giocato un ruolo importante nel promuovere l’attività fisica nei giovani. Da qualche tempo, però tale impegno è stato meno evidente. È questo il motivo per cui l'Association of Council on Nutrition, Physical Activity, and Metabolism in collaborazione con il Council on Cardiovascular Disease in the Young ed il Council on Cardiovascular Nursing hanno promosso una serie di nuove raccomandazioni che sono riassunte dalla dichiarazione dell’American Heart Association su Promoting Physical Activity in Children and Youth A Leadership Role for Schools.
Russell R. Pate PhD Jennifer R. O'Neill MPH e collaboratori propongono un commento sul tema.
Journal of Cardiovascular Nursing January/February 2008 Volume 23 Number 1 Pages 44 - 49

10.8
GLI ACE INIBITORI MIGLIORANO LA SOPRAVVIVENZA NELLO SCOMPENSO CARDIACO DIASTOLICO
È il risultato di una ricerca condotta da alcuni ricercatori francesi tra cui il Dr. Tribouilloy dell’ospedale universitario di Amiens. La prescrizione degli ACE inibitori nello scompenso diastolico ha, infatti, ridotto del 35% il rischio di mortalità a 5 anni (hazard ratio, 0.73).
Am J Cardiol 2008;101:639-644

MEETING EUROPEO
A breve si celebrerà l’8° Spring Meeting on Cardiovascular Nursing organizzato dal Council on Cardiovascular Nursing and Allied Professions (CCNAP) della European Society of Cardiology (ESC) quest’anno associato in alla Swedish Association on Cardiac Nursing an Allied Professions (VIC). Presiede il meeting Tone Norekval, Chair of the CCNAP of the ESC. È davvero una importante messa a punto sul ruolo e sui temi del nursing cardiovascolare europeo. Il programma su:
http://www.escardio.org/bodies/councils/CCNAP/Events-calendar/
11.8
RICERCA-IDENTITÀ INFERMIERISTICA: UN BILANCIO CHE GUARDA AL FUTURO
In questo editoriale di G. Tognoni viene evidenziato il ruolo e l’impegno del nursing non solo nell’attività assistenziale, ma anche nella ricerca. Un settore dove l’esperienza ed il contatto con l’ammalato sono di fondamentale importanza.
Assistenza infermieristica e ricerca Volume 26 Numero 4 Ottobre-Dicembre2007
ATTIVITÀ FISICA ED ADULTI
Meenakshi Khatta, MS, CRNP propone un modello teoretico e pratico per aumentare l’attività fisica tra gli adulti. Esso passa attraverso diverse fasi di councelling che, nella pubblicazione, sono indicate come: precontemplazione, contemplazione o conoscenza, azione e follow-up. Gli autori assicurano una buona riuscita.
Topics in Advanced Practice Nursing eJournal
12.1
UTILE COUNCELLING E TRAINING FISICO
Risultati promettenti dal primo studio che ha combinato councelling e training fisico per trattare la depressione nei pazienti con scompenso cardiaco. L’intervento, che prevedeva l’assistenza domiciliare, si è però dimostrato particolarmente gravoso e costoso. L’autore Dr David Bekelman (University of Colorado at Denver Health Sciences Center, Aurora) ritiene, pertanto, difficile che possa essere valutato in un largo trial.
American Heart Association 2008 Quality of Care and Outcomes Research in Cardiovascular Disease and Stroke Conference
EVIDENCE-BASED PRACTICE: COMPRENDERE IL PROCESSO
L’evidence-based practice è una parte essenziale di un servizio di qualità e di una corretta nursing practice (NP). La NP, infatti, necessita la comprensione del processo che porta alla definizione di questioni cliniche che siano adeguatamente chiare e centrate. In questa ottica Katherine J. Dontje MSN, APRN, BC illustra un processo chiamato PICO che mostra il percorso da seguire per lo sviluppo di domande ricercabili all’interno del sistema evidence-based.
From Topics in Advanced Practice Nursing eJournal
13.8
DEPRESSIONE E MORTE IMPROVVISA
Lo studio di Alboni e coll. hanno evidenziato in uno studio condotto su circa 3700 soggetti come la presenza di sintomi depressivi sia un fattore prognostico negativo per morte improvvisa ed arresto cardiaco sia per la popolazione generale (circa 3000 soggetti) che per pazienti con pregresso IMA (circa 700). Una valutazione iniziale tramite DSM-IV può essere fatta anche dagli infermieri del territorio e della riabilitazione.
Journal of cardiovascular medicine 2008, 9:356-362
INFERMIERE E COMPLIANCE
In questo articolo V Bui evidenzia come il coinvolgimento responsabile degli infermieri nel seguire i pazienti cronici a domicilio oltre che essere un giusto riconoscimento della professionalità infermieristica può consentire di ridurre i costi della sanità e migliorare le condizioni cliniche dei pazienti
Cardiovascular risk 1, 2008, 28-29
14.8
SELF-CARE NUTRIZIONALE
Lennie, Terry A. PhD, RN in questo articolo ha fatto una revisione delle quattro principali aree su cui si basa l’autocontrollo nutrizionale dello scompenso cardiaco. Esse sono: la restrizione del consumo di sodio, il controllo del peso corporeo, le raccomandazioni generiche alimentari, le strategie generali di auto-controllo. Successivamente sono state identificate le priorità di ricerca per definire le nostre conoscenze in questo settore prima che esso diventi una componente essenziale dell’autocontrollo dello scompenso.
Journal of Cardiovascular Nursing. 23(3):197-204, May/June 2008
AUTOGESTIONE DEI DISTURBI DEL SONNO NELLO SCOMPENSATO
Redeker, Nancy S. PhD, RN evidenzia come lo scompenso cardiaco sia frequentemente associato a disturbi del sonno. Tra di essi: l’insonnia, movimenti periodici degli arti e disordini della respirazione. Essi determinano un aumento della morbilità/mortalità, una riduzione della qualità della vita e della performance funzionale. La gestione di tali disturbi richiede specifiche competenze che possono rientrare nel capitolo dell’auto gestione e che, pertanto, necessitano di adeguato training.
Journal of Cardiovascular Nursing. 23(3):231-238, May/June 2008
15.8
QUALI SONO LE CURE PALLIATIVE ADEGUATE PER LO SCOMPENSO CARDIACO NELLO STADIO FINALE?
Salima Hemani, MSN, RN; MariJo Letizia, PhD, APN/CNP segnalano come, nello stadi finale dello scompenso cardiaco siano presenti sintomi refrattari nonostante una terapia medica ottimale. Occorre, pertanto, intervenire con gli hospice e con le cure palliative che vengono descritte, in questo articolo, nei loro punti essenziali.
J Hospice Palliative Nurs 10(2) 2008
GLI SCOMPENSATI SOVRASTIMANO LA LORO ASPETTATIVA DI VITA
Larry A Allen (Duke Clinical Research Institute, Durham, NC) e coll. evidenziano nella loro osservazione che esiste una sottovalutazione dello scompenso da parte dei pazienti con conseguenti possibili problemi gestionali della malattia. Infatti esiste una discordanza tra l’aspettativa della vita dei pazienti e quella calcolata tramite alcuni modelli nei pazienti ambulatoriali con scompenso cardiaco. In un recente studio (ESCAPE), poi, le nurse sembrano essere più capaci dei medici nello stimare correttamente la mortalità a sei mesi dei pazienti con scompenso cardiaco avanzato.
JAMA 2008; 299:2533-2542
16.8
LA RIANIMAZIONE NELL’ANZIANO È MOLTO EFFICACE
Un nuovo studio svizzero ha evidenziato che la rianimazione cardiopolmonare nei soggetti molto anziani al di fuori dell’ospedale è più efficace che nella popolazione generale. Gli autori argomentano che questo risultato inaspettato è forse dovuto al fatto che i soggetti rianimati vivevano in comunità assistite da nurse con competenza in CPR e disponibilità di defibrillatori.
Cardiostim 2008
COMUNICAZIONE ED ASSISTENZA
Le parole sono importanti nella comunicazione con il paziente. Nella Castledine Column viene fatta una revisione critica del ruolo della comunicazione verbale nel nursing care
British Journal of Nursing Vol17 n.9
17.8
UNA PRECEDENTE DEPRESSIONE INFLUENZA LE COMPLICAZIONI DEI RICOVERATI PER IMA
Gli autori dello studio segnalano l’importanza di valutare nell’anamnesi dei pazienti ricoverati per IMA la presenza di una depressione maggiore che influenzerebbe negativamente il decorso della malattia.
Psychosom 2008; 49: 309-316
ULTERIORI EVIDENZE SUI BENEFICI CARDIOVASCOLARI DEL VINO ROSSO E DELLA CIOCCOLATA
Più di 30 anni di ricerca hanno ormai evidenziato che lo stile di vita, la dieta e la riduzione del peso corporeo sono di gran lunga le strategie più efficaci per ridurre le coronaropatie. Roger Corder del
Barts and the London School of Medicine and Dentistry (London, UK) in questo articolo evidenzia i benefici ottenuti dal consumo regolare di vino (che aumenta l’HDL colesterolo, la sensibilità all’insulina e riduce l’insorgenza del diabete) e di cioccolata fondente (aumento della dilatazione vascolare flusso-mediata).
Heart 2008; 94: 821-823
18.8
L’IMPLEMENTAZIONE DEL BETA BLOCCO È MAGGIORE SE INTERVIENE LA NURSE
I beta bloccanti nello scompenso cronico sono spesso sotto dosati. L’intervento attivo dell’infermiera in un clinica per pazienti ambulatoriali riesce a migliorare la prescrizione avvicinandosi a quanto consigliato nelle linee guida. È il risultato di uno studio condotto da M. Mariani e coll. che ha dato esiti positivi anche nei pazienti più difficili come gli anziani.
European Journal of Cardiovascular Nursing 7 (2008) 196-203
QUALE RUOLO PER GLI INFERMIERI IN UTIC?
La review di I Jones e coll. dell’Università di Salford in UK valuta i possibili ruoli della nurse nelle unità di terapia intensiva coronarica. Essi vanno da ruoli tecnici a quelli relazionali, alla cura della persona, informativi, educativi, clinici e di valutazione e gestione del paziente.
European Journal of Cardiovascular Nursing 7 (2008) 193-170
19.8
LA QUALITÀ DELLA VITA È COMPROMESSA NELLO SCOMPENSO CARDIACO ASINTOMATICO
È il risultato di uno studio condotto da Ana Azevedo di Porto. Somministrare un questionario sulla qualità della vita come l’SF 36 nei pazienti a rischio di scompenso cardiaco può evidenziare precocemente delle deficienze e consentire un trattamento precoce.
Int J Cardio 2008; 129 238–244
CORRELAZIONE TRA CARATTERI DELLA PERSONALITÀ E CORONAROPATIA
Circa 50 anni fa venne introdotta la personalità di tipo A come fattore predisponente alla coronaropatia. L’entusiasmo della scoperta venne smorzato dai risultati di un trial pubblicato nel 2002. Oggi sembra che soltanto l’ostilità e la riabbia siano gli aspetti emozioni che mantengano un valore predittivo per la coronaropatia. Nel 1995 Denollet et al. hanno introdotto una terza personalità chiamata D da “Distressed” che darebbe un fattore prognostico negativo nella CAD.
J Cardiovasc Med 2008, 9:761-768
20.8
IL RUOLO DELL’INFERMIERE DI UTIC
Un’utile review di tutta la letteratura pubblicata dal 1990 al 2006 sui compiti e sul ruolo della nurse in unità coronarica.
European Journal of Cardiovascular Nursing 7 (2008) 163-170
UN QUESTIONARIO PER VALUTARE LA PARTECIPAZIONE DEI PAZIENTI ALLA CURA DELL’IMA
È noto che il coinvolgimento dei pazienti nelle cure migliori l’outcome della malattia. Judith E. Arnetz e coll hanno, pertanto, sviluppato un questionario che può essere utilizzato per valutare la percezione ed il comportamento dei pazienti nel coinvolgimento della cura dell’IMA durante la degenza ospedaliera. Acquisire tali dati può essere utile nel programmare il trattamento territoriale della cardiopatia ischemica.
European Journal of Cardiovascular Nursing 7 (2008) 229-238
21.8
DEPRESSIONE E CARDIOPATIE
Dallas, Texas – I pazienti con cardiopatie dovrebbero essere valutati sistematicamente per la presenza di depressione. Se presente, i pazienti dovrebbero essere avviati ad un centro qualificato per la cura e seguiti successivamente sia dal cardiologo che dallo psichiatra. È quanto viene consigliato da una consensus dell’American Heart Association (AHA) e dall’American Psychiatric Association
Lichtman JH, Bigger Jr JT, Blumenthal JA, et al. Depression and coronary heart disease. Recommendations for screening, referral, and treatment. A science advisory from the Prevention Committee of the American Heart Association Cardiovascular Nursing Council, Clinical Cardiology Council, Epidemiology and Prevention Council, and Interdisciplinary Council on Quality of Care and Outcome Research. Circulation 2008; DOI:10.1161/CIRCULATIONAHA. 108.190769. Available at: http://circ.ahajournals.org.
SMETTERE DI FUMARE IN OSPEDALE
Lynne Buchanan, PhD, APRN, BC e Sheila Likness, MSN, RN segnalano in questo articolo tutte quelle pratiche evidence-based utili ad assistere le donne in ambiente ospedaliero per aiutarle a smettere di fumare ed a ridurre il rischio cardiovascolare.
Journal of Cardiovascular Noursing September/October 2008, Volume 23, Issue 5
22.8
MEETING EUROPEO DEL NURSING CARDIOVASCOLARE
Dal 24 al 25 aprile 2009 si svolgerà a Dublino la riunione primaverile del Council sul nursing cardiovascolare e delle professioni collegate. L’abstract deadline è il primo dicembre 2008. si parlerà, tra l’altro, del ruolo del nursing nell’assistenza di base allo scompenso cardiaco, di rivascolarizzazione miocardica, di defibrillatore impiantabile.
CCNAP Annual Spring Meeting, 24 – 25 April 2009
SALVATI ALMENO 21.000 EURO PER QALY
Hebert e coll. concludono il proprio lavoro definendo che con un sistema di gestione dello scompenso cardiaco guidato da infermieri in 12 mesi, specialmente nei pazienti nelle fasi precoci, si riescono a salvare almeno 21000 euro per Qualy
Arch Intern Med 2008; 149: 540–548
23.8
I FARMACI SOSTITUIRANNO L’ESERCIZIO FISICO?
È indubbio che fare attività fisica faccia bene sia ai sani che ad i malati. Se ne giovano, in particolare, sindrome metabolica e cardiopatia ischemica. Lo studio mostra come due molecole di recente scoperta (GW 1516 e AICAR) potrebbero procurare degli effetti metabolici che mimano l’attività fisica. Farmaci da essi derivati potrebbero essere efficaci, in particolare, in soggetti obesi o diabetici con problemi muscolo-scheletrici.
Cell 2008;134:405-15
IL PAZIENTE SCOMPENSATO ED IL TELEMONITORAGGIO
Questo articolo mostra i risultati di uno studio pilota che è stato condotto per valutare nei pazienti con scompenso cardiaco sia la loro prontezza nell’utilizzo dei mezzi informatici che i loro specifici bisogni da valutare nel contesto di un prossimo programma di e-health.
Journal of Cardiovascular Nursing. 23(6):463-471, November/December 2008
24.8

ASSISTENZA DOMICILIARE A PAZIENTI TERMINALI
La ribalta mediatica degli ultimi mesi, al di là delle considerazioni etiche, ha evidenziato quanto importante sia il sostegno delle cure nei soggetti nei quali le attuali conoscenze mediche non riescono a proporre un ritorno alla vita normale. Tra queste le cure palliative che possono trovare un adeguato percorso attraverso l’assistenza domiciliare offerta dal personale infermieristico adeguatamente preparato. Nel Regno Unito tale problema è stato affrontato con la produzione di linee guida.
End of life care strategy: promoting high qualità of care for all adults at the end of life. www.dh.gov.uk/publications

STATINE ANCHE PER I BAMBINI
Per la prima volta l’accademia americana di pediatria raccomanda che bambini con un LDL colesterolo maggiore di 190 mg/dl possano assumere farmaci, a partire da otto anni d’età, per ridurre il colesterolo e, quindi, prevenire malattie cardiovascolari da adulti. Le linee guida sono basate su nuove evidenze che mostrano come il danno che porta all’aterosclerosi vascolari inizi molto prematuramente. È anche raccomandato quando fare lo screening per il colesterolo (tra 2 e 10 anni).
Nursing2008, September 2008 Volume 38 Number 9 Pages 17 – 17
www.aap.org
25.8
GRAVOSITÀ ASSISTENZIALE INFERMIERISTICA NEI PAZIENTI IN CURA DOMICILIARE
M. Saugo e coll. hanno validato un score per valutare la gravosità assistenziale infermieristica nei pazienti in trattamento domiciliare. Tale punteggio che dovrebbe tenere conto anche della famiglia e del contesto sociale può essere utile nello standardizzare la tipologia di assistenza e, quindi, definire il carico di lavoro infermieristico.
Assistenza infermieristica e ricerca - Volume 27 Numero 3 Luglio-Settembre 2008
STRUMENTI PER VALUTARE L’ADERENZA ALLA TERAPIA MEDICA
Definire l’aderenza alla terapia medica è di fondamentale importanza nella cura domiciliare dei pazienti. Ciò è ancor più evidente in una terapia complessa e fondamentale come quella cardiologica. Da una review della letteratura su Internet soltanto sette strumenti rispondono a criteri adeguati. Poiché l’aderenza medica è complessa e dipende da condizioni fisiche, sociali, economiche e psicologiche occorre incentivare la ricerca in questo settore.
Journal of cardiovascular nursing November/December 2008, 23:6

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