giovedì 13 dicembre 2007

Un anno di … nursing cardiologico

È una rassegna delle principali notizie scientifiche sul tema pubblicate nel 2007 sulle più importanti riviste scientifiche. Un rapido riepilogo per mantenersi aggiornati! A tutti buona lettura
da CFCnews 2007


Sfide pratiche nella gestione degli anticoagulanti orali
La recente decisione della FDA di rinviare l’approvazione dell’utilizzo dello ximetralgan ha ridotto la speranza di poter gestire con più tranquillità la terapia anticoagulante. Caposaldo di tale terapia rimane il warfarin. Occorre, pertanto, continuare a considerare la terapia anticoagulante con attenzione, in maniera sartoriale e ravvicinata. Il warfarin continuerà ad essere usato anche se altri farmaci (come lo zimetralgan) verranno introdotti in commercio. Gli infermieri potrebbero essere validamente utilizzati nel follow-up di tale trattamento.
Prog Cardiovasc Nurs. 2005;20(2):80-85


Fibrinolisi preospedaliera infermieristica
Welsh RC e coll. in un lavoro condotto in un grande ospedale nordamericano concludono positivamente sulla fattibilità ed applicabilità della fibrinolisi preospedaliera da parte degli infermieri. Tale trattamento ha prodotto una riduzione sostanziale dei tempi di trattamento ed una migliore prognosi clinica.
Am Heart J. 2006;152:1007-1014


Descrizione e pratica del “Chronic Care Model”
Kathryn Fiandt, APRN, DNS, FAANP descrive in questo articolo una rete organizzativa per il trattamento degli ammalati cronici con benefici sia a livello individuale che di collettività. Il CCM (Chronic Care Model) prevede un coinvolgimento sia del provider che del paziente e del sistema di assistenza. Un ruolo importante all’interno del modello viene affidato al “nurse practitioner” sia di base che specializzato. Sono descritte le evidenze che ne supportano l’efficacia e modelli applicativi nel “disease management” ed in progetti di lavoro.
Topics in Advanced Practice Nursing eJournal 2007


L’attività infermieristica ospedaliera è più sicura di quella domiciliare
Due studii osservazionali condotti negli USA sulla qualità e la sicurezza dell’attività del personale infermieristico in ospedale ed a domicilio hanno evidenziato quanto esse siano molto migliori nel primo caso. In particolare la differenza era nell’attività di apprendimento gestionale-organizzativo e nella capacità di lavorare in team. Nel nostro Paese l’attività di nursing territoriale è poco presente, ma andrebbe incrementata ed organizzata cercando di non creare gap con il nostro nursing ospedaliero.
Qual Saf Health care 2006;15:400-4,405-8


Linee-guida: sono veramente indipendenti?
Esistono più di 2000 linee-guida consultabili sul sito della National Guideline Clearinghouse, nato per volontà della americana Agency for Healthcare Research and Quality. Spesso provengono da consensi tra le società mediche e i loro contenuti sono un misto di evidenze ed opinioni. Spesso sono criticate per faziosità o mal celati interessi. Talora come dice Robert Steinbrook nel New England Journal of Medicine sono la somma di una serie di interessi di lobby di varia natura. Su 685 esperti coinvolti nella stesura delle linee-guida il 35 per cento ha dichiarato di avere un conflitto di interessi in corso. Molte importanti riviste scientifiche stanno conducendo da tempo una battaglia per l’indipendenza della ricerca e delle opinioni. Janice Hopkins Tanne ha scrito sul British Medical Journal che "Il processo sarà lungo e lento, ma piccoli cambiamento sono in atto". Anche Roma, Milano e Sicilia cuore 2007 propongono il tema: linee guida: messaggio valido?
Steinbrook R. Guidance for guidelines. NEJM 2007; 356: 331-3.
Tanne JH. US clinical guidelines often influenced by industry. NEJM says. BMJ 2007; 334: 171

Il ruolo dell’infermiere nella terapia palliativa e nella gestione della dispnea
Scrive Rose Anne Indelicato, MSN, APRN-BC, PCM-BC, OCN che la dispnea è il più comune sintomo riportato dai pazienti in trattamento con terapia palliativa. Essa si presenta non solo nella malattia polmonare cronica severa, ma anche in diverse altre malattie come la demenza, il cancro, disturbi neurologici come lo stroke, la sclerosi laterale amiotrofica, l’AIDS e lo scompenso cardiaco. L’articolo evidenzia il ruolo importante del nursing in tutte le condizioni sopradette associate a dispnea.
Advanced Practice Nursing eJournal Feb 2007


Il ruolo dell’infermiere nei pazienti portatori del cardioverter defibrillatore impiantabile
Sossong, Ann RN e coll. hanno trovato una relazione statisticamente significativa tra incertezza e qualità della vita (QOL). Tale problema non era presente quando si aveva conoscenza e competenza del modo di convivere con l’ICD. Tale competenza non era correlata con il livello di scolarità, la frazione di ejezione del ventricolo sinistro, numero di mesi dall’impianto e numero di shock. Il ruolo dell’infermiere nell’apprendimento di tale consapevolezza è molto importante.
Journal of Cardiovascular Nursing. 22(2):99-104, March/April 2007


Donne e coronaropatia
Jean C. McSweeney, PhD, RN e coll segnalano nel loro articolo la scarsa conoscenza delle donne dei possibili sintomi atipici di coronaropatia acuta. Nel loro studio gli autori hanno notato che, nonostante ripetuti sintomi premonitori e numerose visite specialistiche cardiologiche, molte donne erano inconsapevoli di avere una coronaropatia prima di un infarto acuto del miocardio. Difetto di comunicazione? Dopo l’evento acuto tali donne manifestarono frustrazione e nervosismo per la ritardata diagnosi.Vengono proposte ulteriori ricerche al fine di promuovere tale consapevolezza e ridurre una delle possibili cause di differente trattamento tra i sessi.
Prog Cardiovasc Nurs. 2005; 20 (2): 48-57


Morire con serenità
Nell’articolo Thomas J. Simms, RN, CHPN evidenzia come molte persone, affette da malattie terminali, preferiscano morire nelle loro case, senza dolore, circondate dai loro familiari. L’Hospice con il supporto infermieristico può rendere questo possibile. Il concetto di Hospice era noto nell’antica Roma fin dal IV° secolo e si affermò nel 1842 in Francia e, successivament, in Irlanda nel 1879 ad opera delle “Sorelle di carità”.
Topics in Advanced Practice Nursing eJournal. 2007


Nel BLS sufficiente la sola compressione cardiaca?
Lo studio di Ken Nagao, MD, del Surugadai Nihon University Hospital di Tokyo ha riconfermato che il metodo preferibile di rianimazione cardiopolmonare nell’arresto cardiaco extraospedaliero è l’uso della sola compressione cardiaca senza ventilazione bocca a bocca. Alla luce di ciò si consiglia di rivedere le attuali linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare.
Lancet. 2007;369:882-884, 920-926


Importante il ruolo dell’infermiere nelle fasi terminali della vita
Sandra M. Nettina, MSN, APRN, BC, ANP in un articolo che si rifà a dati elaborati da ConsumerReports.org. segnala come la cura dei pazienti terminali, le cure palliative, l’hospice siano tutti momenti nei quali i cittadini chiedono l’assistenza di personale specializzato. Il ruolo del nursing per pazienti e familiari come supporto assistenziale, per informazioni, consigli ed assistenza nei processi di decision making è grandemente richiesto.
Advanced Practice Nursing eJournal. 2006;6(4)

Prescrizione farmacologica e nursing
La drug legislation section della “drug strategy unit” di Londra ha attivato una pubblica consultazione per valutare l’estensione della prescrivibilità indipendente di alcuni farmaci da parte di nurse e farmacisti. Nel Regno Unito questa pratica è già concessa nelle cure palliative per alcuni farmaci quali diazepam, morfina, lorazepam, midazolam.
http://www.homeoffice.gov.uk/


Lo stato di salute riportato dal paziente è un importante indicatore di rischio nel coronaropatico
I risulati di “Euro Heart Survey on Coronary Revascularization” segnalano che i pazienti coronaropatici che segnalano uno stato di salute depresso hanno un rischio aumentato di 2-3 volte rispetto coloro i quali segnalano una normale qualità della vita.
Eur Heart J 2007; 93: 339-344


Ha modificato la sua routine giornaliera per assumere i farmaci programmati per lo scompenso?
È la risposta positiva a questa la domanda il migliore predittore di aderenza alla terapia per lo scompenso da parte dei pazienti. Tra gli altri predittori indipendenti di non aderenza troviamo il fumare e prendere farmaci due o meno volte al dì.
British Journal of Clinical Pharmacology 2007;63:488-93
Nuovo modello per calcolare il rischio cardiovascolare nelle donne
JAMA 2007; 297: 611-619


Nuove linee guida per il supporto dei familiari dei pazienti nelle ICU
L’American College of Critical Care Medicine Task ha rilasciato delle linee guida per il supporto clinico pratico per il supporto dei pazienti e dei loro familiari nelle unità di cura intensiva per adulti, bambini e neonati


La prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolari è alta nel personale infermieristico
Lavorare nel nursing cardiologico non riduce il rischio cardiovascolare. È il risultato di uno studio conoscitivo condotto da Alconero Camarero AR e coll. sul personale infermieristico di un ospedale spagnolo. Il 98.3 % erano donne con un’età media di 35.29 anni. I fattori di rischio più frequenti erano: il fumo 26,4%, l’ipercolesterolemia 9,7% e l’ipertensione non controllata 7,1%. Il 95,5% ha riferito di conoscere il pericolo di tali fattori di rischio. Si propongono opportuni interventi.
Enferm Cardiol 2006; Año XIII (37): 33-36


I corsi di informazione on line sono efficaci nel trattare i pazienti con coronaropatie
È il risultato di una indagine condotta da una delle due più importanti società scientifiche cardiologiche americane: l’American Heart Association. Anche la “ Medical Broadcasting Company and Nielsen/NetRatings” aveva già del resto segnalato il ruolo sempre più importante di internet per I pazienti. Infatti due americani su tre prima di una visita dal loro medico interpellano Internet che consultano anche dopo la visita per approfondire I temi trattati con I loro medici e per porre quesiti che non erano riusciti a porre durante la visita. Ed in Italia come si comportano i pazienti?
American Heart Association's 8th Scientific Forum on Quality of Care and Outcomes Research in Cardiovascular Disease and Stroke


L’intervento telefonico migliora la gestione dello scompenso cardiaco
Il monitoraggio telematico oppure un supporto strutturato telefonico ha un effetto positivo sull’outcome clinico nei pazienti scompensati non ospedalizzati. È il risultato di una meta-analisi di 14 trial randomizzati controllati condotta da R. A. Clark e coll che ha mostrato come i programmi di controllo remoto dei cardiopatici riduce la frequenza di ospedalizzazione per scompenso cardiaco del 21% e tutte le cause di mortalità del 20%. Un ruolo importante in questo percorso può essere svolto dall’infermiere cardiologico.
BMJ 2007;334:942-5


Nuovo strumento per inserire a letto dati dei pazienti
Si chiama “Motion C5” ed è una “mobile clinical assistant” per uso infermieristico prodotta dalla Intel Corporation e da Motion Computing. Essa consente di acquisisre una serie di informazioni in tempo reale dai pazienti per una migliore gestione clinica. Un primo studio pilota per testarne l’utilizzo è stato condotto con buon esito presso il “Salford Royal NHS Foundation Trust”. La piattaforma leggera, resistente e sicura ha anche un sistema bluetooth per acquisire i segni vitali dei pazienti
www.intel.com/healthcare/mca


Come rendere un paziente informato e consapevole
Strumenti informativi come opuscoli, programmi interattivi, libri, guide audio, migliorano le conoscenze del paziente, aumentano l’aderenza alla terapia e lo aiutano a prendere decisioni terapeutiche consapevoli.
CMAJ 2007; 176:1583-7, CMAJ 2007; 176:1597-8, Ann Intern Med 2007; 146:256-6, Canadian Medical Association Journal, May 2007


È il caso di una più accurata valutazione degli alimenti con azione simil farmacologica
Potrebbe accadere anche in Italia l’apertura al grande pubblico dei farmaci da banco. Esistono però già da tempo diversi alimenti nei supermercati che vantano effetti benefici sulla salute e su malattie. Tra questi ricordiamo quelli arricchiti con fitosterolo e stanoloesteri (con azione su LDL-colesterolo), peptici bioattivi (attivi sulla pressione arteriosa), melatonina (attivi sulla qualità del sonno), acidi grassi omega-3 (efficaci su infarto, trigliceridi), ß-glucani (con effetto sulla glicemia) etc…Dato il grande consumo da parte di cittadini sani e malati in un articolo N. de Jong e coll. evidenziano la necessità di alcune regole europee che monitorizzino gli effetti funzionali di tali alimenti e la sicurezza alle normali condizioni di utilizzo sul mercato.
BMJ: vol 334; 1037-1039


Benefici della dieta mediterranea
La dieta tradizionale mediterranea ricca di olio d’oliva ha effetti positivi sulla ossidazione delle lipoproteine. Tali risultati non sono presenti in una dieta semplicemente ipolipidica. È il risultato dello studio PREDIMED che è stato condotto in centri spagnoli che hanno seguito 930 soggetti a rischio di coronaropatia per un periodo di quattro anni.
http://www.predimed.org/default_principal.asp?idx=&cidioma=2
http://www.imim.es/imim_eng

Ansia e coronaropatia
Un elevato livello d’ansia dopo la diagnosi di coronaropatia costituisce un considerevole fattore indipendente di rischio per IMA e mortalità. Valutarla e trattarla diventa, pertanto, importante anche con un adeguato approccio relazionale.
J Am Coll Cardiol 2007; 49: 2021-7


Perché i giornalisti non menzionano i dati nei loro articoli?
È una domanda ricorrente quando i giornalisti scientifici, anche appartenenti a testate famose, scrivono articoli inerenti la salute. Il problema si è posto recentemente con un problema che ha particolarmente interessati gli inglesi sui media: la cosiddetta “elettrosensibilità o ipersensibilità elettromagnetica”. Tale “patologia” sarebbe stata caratterizzata da una serie di sintomi inspiegabili: stanchezza, mal di testa, nausea, problemi addominali, difficoltà nella concentrazione, dolore ai polpacci ed alla pelle. Nei commenti giornalistici nessuno ha menzionato che esistono trentasette studi “provocativi” in doppio cieco pubblicati su riviste mediche con comitato di revisori risultati quasi tutti negativi. Forse che tali informazioni sono così segrete da non riuscire ad essere note ai giornalisti? O forse esistono delle lobby che promuovono queste nuove diagnosi che attaccano coloro i quali hanno a cuore le evidenze tacciandoli di insensibilità e di favorire il demone globalizzatore? Forse chi menziona i dati non è sufficientemente politicamente corretto e, quindi, va ostracizzato? In Italia la storia di radio vaticana docet.
BMJ, 2007, vol 334, 1249


Dal “paradosso francese” a quello “italiano”
È da tempo nota la curva J dell’alcool sul cuore. Oggi molti più dati confermano l’utilità del vino rosso nelle cardiovasculopatie. L’effetto agonista del resveretrolo sul fattore antisenescenza sirtuina si aggiunge alla riduzione dell’ossidazione delle LDL, la ridotta attività dell’angiotensina II, l’aumento dell’ossido nitrico e tutta una serie di modificazioni metaboliche in senso antiischemico.
European Heart Journal (2007)28,1683-1693

Obesità contagiosa
L’obesità è una malattia sociale che si diffonde nelle famiglie e tra amici come l’influenza. È il risultato di un ulteriore nuovo studio condotto sui pazienti del Framingham. Si sviluppa in cluster. Quando un obeso diventa adulto la possibilità che gli amici prossimi diventino obesi essi stessi aumenta del 57%. Il partner di un obeso ha possibilità di divenire anche esso obeso aumentata del 37%. Da qui gli autori propongono che anche diete e programmi di attività fisica possano essere similarmente acquisiti tra i pazienti.
NEJM 2007;357:370-9

Farmaci e rischio cardiovascolare
È necessario rivalutate il rischio cardiovascolare dei farmaci ad uso non cardiovascolare prima della loro immissione in commercio. Recenti esperienze occorse con farmaci come gli antipsicotici, COX2 selettivi, antidiabetici ne sono conferme. L’articolo propone una serie di raccomandazioni per le agenzie che rilasciano l’autorizzazione all’uso nell’uomo dei farmaci (EMEA, FDA in primis) , enfatizzando il bisogno di nuovi registri di sorveglianza post-marketing ed una nuova definizione dei tempi e delle dosi di esposizione dei pazienti ai farmaci prima di escludere definitivamente il rischio cardiovascolare.
European Heart Journal (28,1904-19092007)

L’attività fisica è la chiave per la migliorare la prognosi delle cardiopatie
Presentato da V. Conraads dell’Università di Anversa all’ESC di Vienna un simposio sull’utilità del fitness e dell’esercizio fisico nelle cardiovasculopatie. La novità è che è stato chiarito il modo in cui essi innescano un meccanismo molecolare. Come è noto durante l’esercizio aumenta la frequenza cardiaca, la contrattilità miocardia ed il flusso nei vasi sanguigni. Questi cambiamenti sono percepiti dalle cellule endoteliali e trasferiti in un complicato processo che porta ad un’aumentata produzione di NO. Ciò si realizza per: 1) per aumentata attività dell’enzima che sintetizza la molecola (eNOS), 2) la riduzione di radicali tossici dell’ossigeno 3) la produzione di enzimi che neutralizzano i radicali liberi dell’ossigeno 4) l’aumento del diametro dei grossi vasi sanguigni 5) la produzione di un maggior numero di capillari (angiogenesi). Quest’ultimo fenomeno è il più interessante e sarebbe legato alla produzione ed alla mobilizzazione delle cosiddette cellule progenitrici endoteliali.


La salute corre sul filo
Nell’ultimo numero del “the journal of e-health monitoring” in un’intervista R. Pretlow, presidente di ehealth international illustra il nuovo ruolo della sanità elettronica nella sanità. E-monotoring ed e-care sono opportunità di cui la cardiologia può ampiamente giovarsi. Fondamentale, in questo ambito, è il ruolo di un nuovo competente infermiere professionale.
http://www.carolstock.com/ehealthi.html


Malnutrizione e scompenso
La valutazione dello stato nutrizionale dei pazienti con scompenso cardiaco è di fondamentale importanza nei pazienti con scompenso avanzato. La malnutrizione è molto presente e peggiora la prognosi. Tra i problemi più frequenti la carenza proteica e di emoglobina. L’infermiere deve concorre ad una precoce identificazione del problema, all’educazione nutrizionale del paziente/familiare ed alla somministrazione di una dieta idonea.
Enfermería en Cardiología Nursing in Cardiology XIII 2006 second four-month period no. 38


La riabilitazione riduce la depressione post-IMA
La depressione compare in circa il 20% dei pazienti dopo una SCA procurando un aumento della mortalità rispetto ai soggetti non depressi. Riabilitazione ed esercizio fisico possono intervenire positivamente su tale malattia. Valutare e trattare questo tipo di pazienti è pertanto vantaggioso ed andrebbe fatto in maniera sistematica.
Am J Med 2007; 120: 799-806


La gestione domiciliare del paziente scompensato
Jill H. Anderson MSN, APRN, CCNS spiega il ruolo ed i compiti dell’infermiere coinvolto nella gestione domicilare del paziente con scompenso cardiaco. La presenza di un ottimo e competente rapporto nella gestione a lungo termine del paziente scompensato migliora il processo clinico di
decision making e l’outcome di questi pazienti.
Journal of Cardiovascular Nursing March/April 2007 Volume 22 Number 2 Pages 89 - 94


I pazienti con dolore toracico cardiaco debbono chiamare i servizi di emergenza
Nell’IMA gli interventi più importanti che consentono di salvare la vita sono quelli che avvicinano il paziente al defibrillatore e quelli che iniziano la terapia di riperfusione prima possibile dalla insorgenza dei sintomi. Circa il 75% del ritardo accumulato prima del trattamento è dovuto al tempo perso nel cercare aiuto. Le figure professionali che sono a contatto con questo tipo di pazienti dovrebbero insegnare loro a riconoscere i sintomi e ad agire rapidamente nel chiamare i servizi di emergenza piuttosto che consultare il medico di famiglia o ricercare altro genere di aiuto.
BMJ2007;335:669

Efficace l’intervento sullo stile di vita nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari
Alcuni ricercatori canadesi hanno sviluppato un programma di intervento sullo stile di vita che consiste nella realizzazione di un report di profilo del rischio e in un colloquio telefonico. Tale tipo di intervento si è dimostrato efficace in prevenzione primaria.
Can Med Assoc J 2007; 177: 859-865


Depressione ed eventi cardiaci
Si affievolisce sempre di più il confine tra la malattia della mente e la malattia del corpo al punto che una può rappresentare un fattore di rischio o una conseguenza dell’altra. E’ stato più volte dimostrato il sottile legame tra la depressione ed eventi cardiaci e continuano ad avere conferme ipotesi, quanto meno epidemiologiche, di una relazione tra sintomi psichiatrici e cardiologici.
Smoller JW, Panic Attacks and Risk of Incident Cardiovascular Events Among Postmenopausal Women in the Women’s Health Initiative Observational Study. Arch Gen Psychiatry. 2007;64(10):1153-1160


I polifenoli del vino rosso proteggono il cuore a basse dosi
L’effetto protettivo dei composti polifenolici ottenibile nella dieta attraverso il consumo di vino rosso oppure di una dieta ricca di frutta e vegetali protegge contro episodi ischemici coronarici e cerebrali. Tale azione è verosimilmente dovuta a fenomeni di angiogenesi e, secondo gli studi di Daniel Hensrion e coll., è ottenibile soltanto a basse dosi.
FASEB J 2007; 21: 3511-3521


Alcune chiamate in urgenza possono essere risolte dagli infermieri
In una larga area urbana inglese un servizio di emergenza per pazienti anziani del territorio con emergenze minori è risultato clinicamente efficace in alternativa al trasferimento con ambulanza in reparto di emergenza. È il risultato di un trial randomizzato controllato che apre nuove prospettive di coinvolgimento degli infermieri in attività che fino ad ora erano state pertinenza dei medici. Con le nuove lauree in scienze infermieristiche e le conseguenti competenze è uno scenario che potrebbe interessare anche l’Italia?
BMJ 2007;335;919-22


Agli infermieri viene permesso di prendere decisioni sulla opportunità di praticare manovre di resuscitazione
Sono state rilasciate le nuove linee guida sulla rianimazione cardiopolmonare rilasciate congiuntamente dalla British Medical Association, dal Royal College of Nursing e dal Resuscitation Council. Esse prevedono la possibilità che gli infermieri qualificati possano decidere se iniziare una rianimazione dopo arresto cardio-respiratorio. Tali linee guida evidenziano anche che gli operatori sanitari dovrebbero mantenere un buon rapporto comunicativo con pazienti e familiari manifestando la verità sulla efficacia delle eventuali manovre di rianimazione da attuare.
http://www.resus.org.uk/

La nurse del territorio
In un articolo di Tracy A. Klein, RN, MS, WHCNP, FNP vengono descritte le attuali opportunità e le prospettive operative della nurse del territorio. Si tratta, in particolare, di procedure specializzate (controllo coagulazione, monitoraggio pressorio, glicemico, rischio cardiovascolare etc..) ed attività fin’ora svolte dal medico di medicina generale. Risorse disponibili per approfondire tale argomento possono essere reperite presso: Institute of Medicine National Organization of Nurse Practitioner Faculty (NONPF), Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations, Nurses Service Organization, US Nurse Practitioner Prescribing Law: A State-by-State Summary http://www.medscape.com/viewarticle/440315; Boards of Nursing in the United States: State-by-State Web Links; http://www.medscape.com/viewarticle/482270 APN Business and Law http://www.medscape.com/pages/editorial/resourcecenters/public/apn/rc-apn.ov
Topics in Advanced Practice Nursing eJournal. 2007; 7(3) 2007 Medscape


Una buona comunicazione paga sempre
È a tutti noto quanto sia difficile ottenere un’adeguata aderenza terapia specie nelle terapie croniche ed in quelle a lungo termine. N N Qureshi e coll. attraverso un trial randomizzato evidenziano come uno semplice training del paziente da parte degli operatori sanitari possa riuscire a migliorare significativamente l’aderenza. Essa si è dimostrata più alta tra i pazienti con un più alto livello di scolarizzazione, che furono incoraggiati dai familiari, che credettero nell’efficacia dei farmaci assunti e che ebbero spiegata la finalità del farmaco.
BMJ 2007;335:1030-3

Guido F. Guida

Nessun commento: