venerdì 2 gennaio 2009

Un anno di ... cardiopatia ischemica

Pericoloso acquistare farmaci online
Una ricerca condotta dalla Royal Pharmaceutical Society of Great Britain (RPSGB) ha evidenziato che circa due milioni di inglesi comprano farmaci tramite Internet. Questo costituisce un pericolo per vari motivi. In primo luogo un terzo dei clienti non ha alcuna competenza sulle indicazioni dei farmaci potendone, quindi, fare un uso non appropriato e, poi, i prodotti venduti, poiché non sono sottosposti a controlli accurati, possono essere di scarsa qualità. Si consiglia quindi di acquistare soltanto farmaci prescritti da medici e venduti soltanto da farmacie ufficialmente registrate.

Primato per l’Italia in Europa per i costi di assistenza all’infarto
È di 7450 euro il costo di ogni infartuato in Italia, il primo in Europa. È il risultato di uno studio condotto da Oliver Tiiemann del Department of Health Care Management dell'Università di Berlino per 'Health Economics', pubblicato online su 'Wiley InterScience'. Francia, Inghilterra e Germania si trovano al 2°, 3 ° e 4° posto rispettivamente con 5917, 5014 e 2866 euro. L’Ungheria con 396 euro a persona è all’ultimo posto.

2.8
La tomografia computerizzata può essere un rischio per la salute pubblica
Sono sempre maggiori le occasioni in cui viene prescritta una TAC per patologie cardiache purtroppo, talvolta, anche a scopo di screening. Dimenticando il pericolo che viene dall’impiego delle radiazioni ionizzanti che possono incrementare il rischio di cancro. Sono particolarmente vulnerabili i ragazzi. L’articolo riferisce che, nella pratica, circa 1/3 di TAC potrebbe essere sostituito da altri test diagnostici (es. ultrasuoni) o non eseguito affatto.
N Engl J Med 2007;353:2277-84

Le manipolazioni metaboliche aumentano il rischio di morte prematura dopo IMA
È il risultato di una meta-analisi condotta su circa 23000 pazienti che hanno avuto una SCA. Era stata somministrata una soluzione GIK che ha evidenziato, rispetto alla terapia tradizionale, un aumento significativo del rischio di morte e di scompenso cardiaco nei primi tre giorni.
JAMA 2007; 298:2399-405

3.8
Dieta e coronaropatia in USA
A distanza di un anno dopo l’evento acuto coronario molti pazienti continuano a seguire una dieta poco salutare per le loro coronarie. Occorre, pertanto, fare in modo che venga garantita una continuità assistenziale ospedale-territorio partendo da adeguati programmi riabilitativi per pazienti coronaropatici.
J Am Diet Assoc 2008; 108: 240-246

Capacità fisica al treadmill e mortalità
Una ridotta capacità di esercizio durante un test da stress ecg al tappeto rotante si associa con un aumentato rischio sia per eventi coronarici non fatali che per quelli fatali. Ciò verifica, secondo Pamela Peterson (University of Colorado at Denver) e coll., indipendentemente da variazioni del tratto ST elettrocardiografico, da sintomi di angina e da co-morbidità.
Arch Intern Med 2008; 168: 174-179

4.8
CABG più efficace dello stent nella malattia multivasale
Nei pazienti con malattia coronarica dei tre vasi la sopravvivenza, corretta per diverse variabili, è risultata migliore in quelli che avevano fatto un CABG rispetto a quelli che avevano avuto impiantato degli stent medicati. È il risultato di uno studio condotto tra il 2003 ed il 2004 nello stato di New York (USA). L’outcome nei pazienti con due vasi è stato simile. In alcuni commenti si è obbiettato che il dato possa venire dal fatto che i pazienti in condizioni cliniche più precarie (come nella demenza) non fossero stati avviati alla chirurgia.
N Engl J Med 2008;358:331-41

Campionato del mondo di calcio ed emergenze cardiologiche
Gli autori hanno studiato l’incidenza delle emergenze cardiologiche durante gli ultimi campionati del mondo di calcio di Monaco. Il più stressante match sembra essere stato quello che la Germania ha perso con l’Italia. Il legame con le cardiopatie è risultato più forte nel sesso maschile per quanto esso sia risultato significativo in entrambi i sessi. Le prime due ore dopo l’inizio della partita è risultato il periodo con maggiore rischio.
N Engl J Med 2008;358:475-83

5.8
Insufficienza mitralica e nonSTEMI
Rilevare precocemente (dopo la prima settimana) un rigurgito mitralico nei soggetti che hanno avuto uno infarto acuto del miocardio senza elevazione del segmento ST è un predittore indipendente di scompenso cardiaco. Secondo lo studio condotto da L. Perez de Isla e coll. l’insufficienza valvolare funzionale va valutata precocemente, tramite ecocardiografia, ed ha lo stesso ruolo predittivo che le era stato attribuito nello IMA con onda “Q”.
European Heart Journal (2007)28;2866-2872

Disparità nella consapevolezza di segni e sintomi dell’IMA
Fang J, Keenan N, Dai S, et al. hanno condotto uno studio su 71994 soggetti che si sono rivolti in USA ad un centro di ascolto di primo soccorso (tipo 118). La consapevolezza dei cinque principali segni dell’IMA era scarsa (31%). La razza, il sesso e la scolarità influenzavano tale capacità. È una indicazione per intervenire con sistemi educazionali anche sulle nostre popolazioni.
http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm5707a3.htm?s_cid=mm5707a3_e

6.8
Anemia e sompenso cardiaco
Lo studio di Tang WHW, Tong W, Jain A, et al. (Cleveland Clinic, OH) ha dimostrato come l’anemia influenzi la prognosi dello scompenso cardiaco soltanto quando è di lunga data e non se è transitoria. Il dott Tang ha però anche evidenziato che è difficile identificare predittori affidabili capaci di differenziare un’anemia transitoria da una persistente. Pertanto rimane sempre consigliabile un attento monitoraggio dell’emoglobina nello scompenso cardiaco.
J Am Coll Cardiol 2008; 51:569-576

Più utile la valutazione in asse lungo del ventricolo
Alcuni ricercatori svedesi hanno evidenziato come la valutazione cardiaca condotta tramite ecocardiografia secondo l’asse lungo del ventricolo di sinistra sia più predittiva della sopravvivenza a lungo termine dei pazienti con scompenso cardiaco cronico rispetto allo studio in asse corto. Questo perché, come ha detto John Sanderson (University of Birmingham, UK), il movimento dell’anulus nell’asse lungo riflette meglio i movimenti fondamentali del ventricolo (attorcigliamento e disattorcigliamento con accorciamento longitudinale).
Heart 2008; 94: 284-289

9.8
Attività fisica e CAD
Il Dr Guixiang Zhao (Centers for Disease Control and Prevention, Atlanta, GA) e coll presentano uno studio dove evidenziano come i pazienti con CAD abbiano una scarsa propensione all’attività fisica. Poiché il counseling da parte di operatori sanitari e medici anche di medicina generale si è dimostrato efficace nel promuovere l’attività fisica se ne consiglia la promozione. Questo soprattutto alla luce del fatto che, in atto, l’attività di counselling di tali professionisti è poco praticata.
Am J Cardiol 2007; DOI:10.1016/j.amjcard.2007.10.015. Available at: http://www.ajconline.org.

ACC e stress eco
L’American College of cardiology insieme ad altre organizzazioni ha licenziato i nuovi criteri di appropriatezza nella prescrizione dello stress eco. Come dicono Douglas PS e coll .essi sono stati disegnati, soprattutto, nell’intento di aiutare i medici di medicina generale ad utilizzare tale metodica al meglio della efficacia e della efficienza.
J Am Coll Cardiol 2008; 51:1127-1147

10.8
L’angina cronica è più frequente nelle donne
È il risultato di una meta-analisi di Harry Hemingway (University College London Medical School, UK) e coll. condotta su MEDLINE and EMBASE su 74 studi che ha esaminato una popolazione proveniente da 31 paesi. I ricercatori concludono dicendo che: "indipendentemente dall’età e dai trattamenti diagnostici e terapeutici le donne hanno una leggera prevalenza di angina rispetto agli uomini con una maggiore mortalità” e aggiungono che “sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire se i fattori di rischio delle donne sono di loro pertinenza oppure hanno un effetto maggiore legato alla condizione genetica”
Circulation 2008; 117: 1526-1536

La rivascolarizzazione ibrida è vantaggiosa
Mandeep Mehra (University of Maryland School of Medicine, Baltimore, USA) e collaboratori hanno valutato in un gruppo di pazienti con coronaropatia multivasale gli effetti di un intervento di rivascolarizzazione combinata. La strategia, infatti, prevedeva un bypass coronarico minimamente invasivo sulla arteria discendente anteriore di sinistra e l’impianto di DES sulle altre lesioni. I risultati sono stati buoni senza alcun incremento di sanguinamento. È una tecnica che, pertanto, lascia ben sperare e che andrebbe valutata su larga scala. Am Heart J 2008; 155: 661-667

11.8
Il telefonino accorcia i tempi della PCI
Uno studio osservazionale condotto da Maria Sejersten (Copenhagen University Hospital Rigshospitalet, Denmark) e colleghi ha dimostrato che trasmette l’elettrocardiogramma a 12 derivazioni dall’ambulanza al telefonino del cardiologo on call può ridurre i tempi della PCI di più di un’ora (più che nel trial DANAMI 2).
Am J Cardiol 2008; 101: 941-946

Nuove linee guida sull’ecostress
ACC rivisita i criteri di appropriatezza dello ecostress in varie condizioni cliniche. Esse vengono valutate con l’attribuzione di un punteggio crescente da 1 a 9. punteggi più alti identificano una maggiore condivisione ed appropriatezza.
Co-pubblicati online March 3, 2008 nel Journal of the American College of Cardiology, Circulation e Catheterization and Cardiovascular Interventions ACCF/ASE/ACEP/AHA /ASNC/SCAI/SCCT/SCMR appropriateness criteria for stress echocardiography. J Am Coll Cardiol. 2008;51:1127-1147
12.8
Ulteriori conferme degli effetti antiaritmici degli omega-3
Il Dr. Glenn D. Young e coll. del Royal Adelaide Hospital (Australia) hanno evidenziato una riduzione significativa degli effetti antiaritmici sulla induzione di tachicardia ventricolare in alcuni pazienti coronaropatici che dovevano essere sottoposti all’impianto di un cardioverter-defibrillatore dopo la somministrazione di 3 grammi al dì di olio di pesce.
Am J Cardiol 2008;101:758-761

Controcorrente
Pubblicato uno studio di confronto di Settergren M, Böhm e Rydén L, Pernow J. Del Department of Cardiology, Karolinska University Hospital, Stockholm tra simvastatina 80 mg ed ezetemibe 10 mg + sinvastatina 10 mg il quale ha evidenziato come l’abbassamento della colesterolemia sarebbe più importante dei cosiddetti effetti pleiotropici delle statine sulla funzione endoteliale nei pazienti diabetici scompensati e coronaropatici. Resta ancora molto da chiarire sul ruolo del colesterolo per sè!
Eur Heart J. 2008 Apr 25

13.8
Adiponectina e CAD
L’adiponenctina totale è un emergente fattore di rischio indipendente per malattie cardiovascolari, ma il ruolo delle isoforme nella coronaropatia non è ancora conosciuto. Stefano Rizza e coll. nel loro studio hanno evidenziato che tali isoforme non erano associate con la severità della coronaropatia, ma con un diabete ancora non diagnosticato nei pazienti con cardiopatia ischemica stabile.
Nutr Metab Cardiovasc Dis 2008; Advance online publication

Troponina e scompenso cardiaco
Frank Peacock (Cleveland Clinic, Ohio, USA) e colleghi hanno evidenziato in 84872 pazienti ricoverati per scompenso cardiaco come un aumento della troponina sia associato con un peggioramento dell’outcome nel breve termine. Si ritiene, pertanto, che la misurazione di tale parametro debba rientrare nella valutazione routinaria del rischio dei pazienti ricoverati per scompenso cardiaco.
N Engl J Med 2008; 358: 2117-2126

14.8
Terapia antipiastrinica
In questo articolo Thomas D Giugliano (Department of Nuclear Cardiology eTIMI Study Group, Brigham & Womens Hospital, Boston, MA.) e coll. hanno valutato e confrontato le raccomandazioni sulla terapia antipiastrinica delle società scientifiche americane (American College of Cardiology ed American Heart Association) con quelle europee (European Society of Cardiology) nelle SCA senza elevazione del tratto ST elettrocardiografico. Queste ultime linee guida hanno evidenziato i seguenti punti: una maggiore approvazione per una terapia di mantenimento con basse dosi di ASA, una maggiore durata della terapia con clopidogrel dopo PTCA, suggerimenti sulla chirurgia in pazienti selezionati in trattamento con clopidogrel, l’identificazione dei pazienti che possono beneficiare degli inibitori delle glicoproteine IIb/IIIa (con dose modificata nella IRC) e l’opzione di utilizzare precocemente clopidogrel con bivaluridina nei pazienti trattati invasivamente e ad aumentato rischio di sanginamento. Viene scoraggiato il concomitante uso di NSAID e si delineano le indicazioni per la somministrazione contemporanea di warfarin alla terapia antipiastrinica.
J Cardiovasc Pharmacol. 2008 Apr 15

Ancora non ben chiaro il ruolo dei trigliceridi nella cardiopatia ischemica
Presentato nel corso del 77th European Atherosclerosis Society Congress lo studio IDEAL (Lowering Triglycerides in Stable Statin-Treated CHD) i cui risultati confliggono con una recente analisi dello studio PROVE-IT TIMI-22 (Pravastatin or Atorvastatin Evaluation and Infection Therapy-Thrombolysis in Myocardial Infarction 22). Nello studio IDEAL, infatti, abbassare i trigliceridi nei soggetti affetti da cardiopatia ischemica cronica e trattati con statine non porta giovamento. Come, però, è stato giustamente rilevato dal principale investigatore O. Faergeman, gli studi includono differenti popolazioni che sono state valutate per differenti periodi di tempo. Nel PROVE-IT, infatti sono stati arruolati pazienti con post-ACS valutati per un più breve periodo di tempo (1 mese/ 2 anni) rispetto all’IDEAL (1/5 anni).
EAS 2008: The 77th European Atherosclerosis Society Congress

15.8
Il soffio carotideo può essere un semplice e rapido marker di coronaropatia
In una recente metanalisi di 22 grandi studi coorte i soggetti con soffio carotideo sono risultati avere una probabilità due volte maggiore di morte cardiovascolare e di IMA. Pur essendo gli studi considerati non perfetti dal punto di vista della realizzazione gli autori della metaanalisi raccomandano la valutazione auscultatoria delle carotidi adesso quasi obsoleta anche per le correnti linee guida.
Lancet 2008;371:1587-94

Assetto lipidico in UTIC
Lo studio è stato condotto da Bertram Pitt, MD, FACC e coll. ed è un’analisi post-hoc del LUNAR (Limiting UNdertreatment of lipids in ACS with Rosuvastatin). I ricercatori hanno evidenziato che i livelli medi delle varie frazioni lipidiche non cambiano significativamente nei primi 4 giorni dopo un IMA e, pertanto, possono essere utilizzati come indicatori per definire la terapia antidislipidemica domiciliare.
Journal of the American College of Cardiology, May 20, 2008

16.8
Calcio e coronarie
Raggi P coll. evidenziano come il calcio presente nelle arterie coronariche abbia un’azione predittiva su tutte le case di mortalità negli anziani di entrambi i sessi. E’ una conferma di un dato che era già noto in altre categorie di pazienti come i diabetici, nell’insufficienza renale e nei fumatori., ma non ancora negli anziani.
J Am Coll Cardiol. 2008;52:17-23

Potremo vaccinarci contro l’aterosclerosi?
La vaccinazione contro l’influenza è utile nel ridurre gli eventi ischemica coronarici. È il risultato di uno studio condotto dal Dr. Andrzej Ciszewski dellì Institute of Cardiology, Warsaw, Poland. Come è stato aggiunto potrebbe essere utile valutare i meccanismi di immuno-modulazione dell’aterosclerosi e concentrarsi sull’eventuale sviluppo di un vaccino contro di essa.
Eur Heart J 2008;29:1350-1358

17.8
I livelli plasmatici liberi di omocisteina predicono gli eventi dopo ACS
Cresce di nuovo l’interesse sul rapporto tra omocisteina e cardiopatia ischemica. Uno studio olandese condotto su pazienti ospedalizzati ha evidenziato come i livelli plasmatici di omocisteina libera, non la totale, avessero un valore predittivo sugli episodi ricorrenti di coronaropatia acuta.
Am J Cardiol 2008; 102: 135-139

L’intervento aggressivo non sempre vantaggioso nella SCA
I ricercatori del RITA-3 (Randomized Intervention Treatment of Unstable Angina trial) segnalano che il costo aggiuntivo derivante da un intervento invasivo iniziale nei pazienti con IMA senza sopralivellamento del tratto ST od angina instabile, rispetto al comune trattamento conservativo, è soltanto parzialmente compensato da interventi successivi.
Int J Cardiol 2008; 127: 240-246

18.8
Vitamina B6 e danno da riperfusione
Pubblicati, dopo il MEND-CABG I, i dati del MEND-CABG II. Trattasi di un trial multicentrico, randomizzato in doppio cieco, placebo-controllo. Il trial ha valutato gli effetti della piridossina 5 fosfato (metabolica della vit. B6) sulla ischemica da riperfusione in 3023 pazienti a rischio intermedio-alto sottoposti a CABG o bypass cardiopolmonare. La B6 è un antagonista purinergico del recettore P2 e che blocca il flusso intracellulare di calcio riducendo il danno cellulare e la morte. Purtroppo non si sono evidenziati risultati positivi nella fase III del trial.
JAMA 2008;299:1777-87

Terapia cellulare nella cardiopatia ischemica
Saskia L M A Beerei e coll fanno un’accurata review sul trattamento cellulare per migliorare la performance cardiaca dei cuori ischemici. Nuove prospettive vengono analizzate e proposte.
Heart 2008;94:1212-1226

19.8
PCI ed angina stabile
Pubblicati i dati di un trial randomizzato che ha confrontato gli effetti della PCI rispetto al trattamento farmacologico ottimizzato nell’angina stabile. Il miglioramento dei sintomi è stato più evidente con la PCI specie nei soggetti con angina più severa. Purtroppo il beneficio è durato per un periodo che andava dai 6 ai 24 mesi. Dopo 36 mesi non si è evidenziata più alcuna differenza statisticamente significativa.
N Eng J Med 2008;359:677-87

Compenso glucidico nel paziente critico
Piuttosto sconcertante il risultato di una review e meta-analisi di 29 trial randomizzati. Un più stretto controllo della glicemia nei pazienti diabetici non migliorerebbe la sopravvivenza e non ridurrebbe il bisogno di nuovi trattamenti dialitici. C’è soltanto una riduzione delle setticemie nei pazienti ricoverati in terapia intensiva. I mancati benefici pare siano imputabili ai rischi di ipoglicemia che può essere associata ad eventi neurologici che vanno dalle semplici vertigini al coma.
JAMA 2008;300:933-44

20.8
Depressione e CAD
Sempre più studi dimostrano l’utilità d’identificare con test i pazienti depressi con cardiopatia ischemica. Ne risente l’outcome. Se trovati depressi si consiglia di seguire il trattamento preferito dal paziente: farmacologico o psicoterapeutico.
A science advisory from the Prevention Committee of the American Heart Association Cardiovascular Nursing Council, Clinical Cardiology Council, Epidemiology and Prevention Council, and Interdisciplinary Council on Quality of Care and Outcome Research. Circulation 2008; DOI:10.1161/CIRCULATIONAHA.108.190769. Available at: http://circ.ahajournals.org.

Cioccolata e coronarie
Un nuovo studio italiano condotto da Romina Di Giuseppe e coll. ha dimostrato che mangiare cioccolata scura riduce la PCR, fattore di rischio per coronaropatia. La protezione si avrebbe fino a 20 gr. al giorno. Un quantitativo maggiore, per l’aumento in lipidi e calorie, ne farebbe perdere i vantaggi.
J Nutr 2008; 138: 1939-1945

21.8
Anticolinergici e mortalità
Una meta-analisi di 17 trial randomizzati avrebbe evidenziato un incremento della mortalità e di eventi ischemici cardiaci nei soggetti con COPD rispetto ai controlli che assumevano o beta agonisti oppure una miscela di beta agonisti e cortisonici.
JAMA 2008;300:1439-50

Le nuove frontiere dell’HORIZONS-AMI
Pubblicato un nuovo studio condotto su 3602 pazienti con STEMI sottoposti a PCI primaria. Esso ha evidenziato che il trattamento anticoagulante con sola bivalirudina rispetto alla combinazione di eparina con inibitori della glicoproteina IIb/IIIa ha dato una riduzione significativa a 30 giorni sia dell’incidenza di sanguinamento maggiore che di eventi clinici avversi.
N Engl J Med 2008;358:2218-30

22.8
Anticolinergici e mortalità
La risposta alla meta-analisi pubblicata su JAMA 2008;300:1439-50 sull’aumento della mortalità cardiovascolare nei pazienti che assumevano anticolinergici rispetto a quelli in terapia con beta2 agonisti e cortisonici viene, ora, dallo studio Uplift. Questo studio, infatti, a fronte di un miglioramento di una serie di parametri respiratori ed una riduzione delle ospedalizzazioni non avrebbe segnalato, in circa 6000 pazienti in trattamento con anticolinergici, alcun aumento della mortalità cardiovascolare. A voi il giudizio!
NEJM 2008; 359: 153-54

Nessun test consigliato per valutare l’efficacia del clopidogrel
Lordkipanidzé M, e coll hanno considerato quattro test per valutare l’inibizione delle piastrine nei soggetti che assumevano clopidogrel. I risultati mostrano che la valutazione della inibizione piastrinica è altamente specifica e non comprarabile tra test differenti. Allo stato attuale lo studio conclude che la valutazione dell’efficacia del clopidogrel tramite test d’inibizione piatrinica non può essere raccomandata nella clinica pratica.
Eur Heart J. 2008 Sep 30. [Epub ahead of print

I magnifici Quattro
Quattro produttori di stent e quattro compagnie farmaceutiche hanno destinato 100 milioni di dollari per definire uno studio di quattro anni che valuterà 20000 pazienti. Lo studio nasce per dare evidenza scientifica alla FDA su quanto a lungo debbano essere assunti gli anticoagulanti dopo l’impianto dei DES.

23.8
Buona la prognosi della Tako-Tsubo-like sindrome
In un ospedale ligure sono stati studiati retrospettivamente 22 pazienti con una sindrome simile a quella descritta in Giappone da Sato e coll. nel 1990. I pazienti, prevalentemente donne, presentavano dolore anginoide improvviso, all’ECG elevazione dell’ST con diffuse inversioni dell’onda T, disfunzione ventricolare miocardica media con normo-ipercontrattilità basale reversibile in pochi giorni/settimane, coronarie indenni, correlazione con stress emozionale/fisico. La prognosi a lungo termine si è dimostrata benigna con completo recupero della disfunzione ventricolare.
Journal of Cardiovascular medicine 2008, 9:805-809

Il lato oscuro del paziente anginoso cronico
Sono stati valutati circa 1100 pazienti ad un anno dalla rivascolarizzazione miocardica per cardiopatia ischemica. In particolare è stata considerata la capacità fisica e lo stato mentale attraverso i 36 item del questionario Short Form Health Survey. Tra i pazienti il 30% ha continuato ad avere episodi ricorrenti di angina. Questa condizione ha determinato sia una considerevole riduzione dell’attività fisica che delle qualità mentali e della qualità della vita.
Am J Cardiol 2008; 102: 1301–1306

24.8
Angina microvascolare: occorre riempire il gap
L’angina microvascolare è caratterizzata da alterazioni della microcircolazione coronarica in assenza di significativa aterosclerosi. In questo articolo vengono esaminati una serie di metodi per la valutazione di questo tipo di angina, prevalente nelle donne, sia in ambito sperimentale che clinico evidenziando come esiste un vuoto tra queste due aree. Collegare e riempire questo spazio può aiutare a sviluppare e definire nuovi approcci nel trattamento di questa patologia.
Cardiovascular Research (2008) 80: 165-174
PCR e malattie cardiovasculari
Un nuovo studio di gnomica segnala come la PCR sia semplicemente un marker e non rientri nella eziopatogenesi della malattia aterosclerotica.
N Engl J Med 2008;359: 1897-908

25.8
Confronto tra DES e BMS
Nyssen A, Legrand V e Scheen AJ. dell’Università di Liegi fanno un’interessante review della letteratura per confrontare, nella cardiologia interventistica, l’utilizzo dei DES (con sirolimus o paclitaxel) con i BMS. Lo studio ha evidenziato, nella popolazione generale, una significativa riduzione del rischio di restenosi con i DES con conseguente riduzione di ripetute proceduce e di rivascolarizzazione. Nonostante ciò si evidenzia, però, che i DES possono aumentare il rischio di trombosi tardiva dello stent presumibilmente a causa di un difetto di endotelizzazione che richiederebbe una più prolungata terapia antiaggregante. La mortalità, inoltre, non sembra essere influenzata positivamente dall’utilizzo dei DES per quanto l’incidenza di infarto miocardico potrebbe essere leggermente, ma significativamente ridotta con i DES a base di sirolimo.
Rev Med Liege. 2008 Sep;63(9):542-8

Quale rivascolarizzazione nella LMCD degli ottuagenari?
Nessuna differenza è stata riscontrata tra rivascolarizzazione chirurgica e PCI nella mortalità cardiovascolare e negli eventi maggiori cardiaci e cerebrali in un gruppo ad alto rischio di ottuagenari con LMCD dopo un follow-up medio di 23 mesi. Lo studio condotto in Canada non è però un trial randomizzato bensì uno studio retrospettivo. Ulteriori studi sono, pertanto, auspicabili.
Circulation 2008; 118: 2374-2381

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